DEDICA

 

SOLO PER INGANNARE L’ATTESA

A CHE PUNTO E' LA NOTTE?

 

EPITAPH

A BRANDELLI, TALVOLTA...

 

CON CHE PAROLE

DI QUESTA ME

 

ADDIO?

MEANING

 

feb ninety-eight

parole

 

Cosa dedico a te?

RICCHEZZA

 

Da troppo tempo

QUI

 

E appena il sole scende

NON SOLO PAROLE

 

Io lo so

COME DIRE

 

Di nuovo una notte

 

 

 

DEDICA

 

Ti dedico questa, di notti, caro...

Di pioggia senza tamerici,

di giorno e notte insieme

nello stesso cielo,

di acqua e di fuoco,

di luce e di buio...

Tutto è qui, ora,

lo respiriamo...

 

Questa notte

perché mi sento in pugno la vita,

perché dove gli opposti e i lontani coesistono

forse anche per due

lontani come noi

c'è posto...

 

Questo brevissimo istante di meraviglia,

proprio perché fugace e irripetibile

ancora più bello,

è già bagaglio di memoria

è già ricchezza in me,

anche se è ancora spettacolo.

 

 

 

A CHE PUNTO E' LA NOTTE?

 

Coltiviamo ancora l'illusione

che il mattino spunti

col suo bagaglio lieve di luci e colori,

dopo essere passati in silenzio

attraverso mille punture di stelle.

Indecisi se amarla comunque,

questa lenta, inesorabile,

bellissima agonia

di giorni e di notti

che ci balzano incontro,

o temerne l'ineluttabilità,

sentirne il peso pian piano aumentare...

Inevitabile sofferenza?

Sì, ma...

con questo odore di nuovo

nell'aria,

con questa luce sorridente,

con questi fremiti muti ma forti

leggere vita,

e strade belle su cui correre

e domani, e rinascite

non è difficile

né incosciente...

 

 

 

A BRANDELLI, TALVOLTA...

 

Lacerata e disperata,

così spesso sanguinante,

perplessa, confusa, smarrita,

a mendicare certezze,

conferme, risposte, carezze...

tanto a brandelli, talvolta,

da domandarmi se c'è

se ci sia stata mai

una interezza di me

che gli altri possano riconoscere

come persona...

 

 

 

DI QUESTA ME

 

che adesso siede nell'ombra

che nasconde tra le braccia il viso

 

che ne farai, domani

quando ti sembrerà pesante

anche soltanto ricordare il mio nome?

 

che ne farò, domani

quando l'ombra si assottiglierà

e impietoso il sole

svelerà le mie rughe?

 

Non ti sorprendere, addio.

 

 

 

MEANING

 

C'è, lo so,

un senso per tutto,

anche per questa neve

che cade a fiocchi pigri,

pesante e capricciosa,

per questo silenzio irreale,

per questa luce fredda

asettica...

Anche per la morte

e per la sofferenza

che spesso la accompagna

c'è un senso

che noi cerchiamo di scoprire

invano.

C'è, lo so,

ma ancora non ci spetta.

A noi spetta la neve

da togliere a fatica,

con cui giocare con gioia;

a noi spettano il silenzio

e la luce,

e il fango in cui si cambierà.

Così come ci spetterà la primavera

e la terribile dolcezza del ricominciare

a cercare un senso

che c'è

ma non ora,

più oltre.

 

 

 

PAROLE

 

Ne avessi, parole,

le scriverei sui muri,

COLORATE

te ne farei collane,

ne intreccerei ghirlande

profumate.

Ne avessi

parole sommesse

o gridate a squarciagola

comunque le direi

ti spiegherei.

Mi aiuteresti a capire.

 

 

 

RICCHEZZA

 

Ti svegli, una mattina

e scopri che non hai più nulla da dare.

Le tue mani sono aperte e vuote,

anche l'ultima crosta di pane

è stata data via,

anche lo zaino ormai vuoto

sarà compagno di strada di altre spalle...

e tu, nudo,

mani aperte,

occhi spalancati,

senza più nulla da dare,

non ti sei mai sentito

tanto ricco

 

 

 

QUI

 

Non è questa, non è qui...

E' un'alba nuova quella che cerchiamo

una nuova strada che inseguiamo.

Ha il colore dei tuoi occhi, sempre,

il gusto amaro dei tuoi silenzi,

la sottile malinconia

dei tuoi passi in lontananza.

Sei qui, prigioniero per sempre,

mentre ti allontani a testa china.

Sei qui, più lontano che mai,

con il tuo futuro tra le mani

e poca voglia di sorridere.

Sei qui, ma forse non ci sono più io...

 

 

 

NON SOLO PAROLE

 

Parole...

anche se ami le parole

(non me lo dici ma lo sento)

anche se pensi con parole

(confuse, forse, ma allineate)

non è con parole soltanto che mi hai detto,

ma con gli occhi, le mani,

con qualche raro sorriso,

molti scrollar di spalle,

lunghi silenzi...

Mia disperazione,

mia dannazione.

Scaldami ancora il cuore

prima che il gelo di questa estate

sia troppo grande

 

 

 

COME DIRE...

 

Nulla di più difficile

che parlare

che dirsi con crude lettere,

cristallizzare in fredde gabbie di suoni

consegnare all'eternità

quello che forme precise spesso non ha:

soffi, battiti di cuore,

emozioni fugaci

rossori, vampe di luce...

I sentimenti non appartengono

al mondo delle parole?

Vanno compresi per la stessa via

da cui ci invadono

(occhi, pelle, sangue, cuore)?

 

 

 

SOLO PER INGANNARE L'ATTESA

 

Se cercassi di leggere le nubi

attraverso questo spesso muro di nebbia

sarebbe certo fatica meno inutile

che questo mio disperato tentativo

di capire me, te, il mondo,

non so in che ordine

né se in fondo è importante.

Mi resta, e non c'è chi me la tolga,

la curiosità di sapere

se m'accomuno in questo a voi,

s'è costume anche vostro

questo sgomento sentirsi estranei

non tanto agli altri

ma a se stessi,

abitati da un altro che a volte,

come se fuori fosse,

e non dentro, tace i perché,

o almeno li chiude in fondo a stanze troppo buie

le cui porte aprire è troppo duro.

So che non posso chiederti,

ma lo vorrei,

che come in un libro aperto,

in dolce familiare idioma,

tu mi leggessi, e con un sorriso

di divertita simpatia

mi spiegassi dolcemente chi sono.

 

 

 

EPITAPH

 

Sono stanca

ma la voglia di sognare

di avere mete grandi e lontane

dolorose e entusiasmanti

mi assale ancora

nei momenti più impensati

Ho paura

ma, come sempre, non saprò fermarmi

dietro una porta chiusa,

e la curiosità, la voglia di sapere

di capire

continuano a spingermi nel buio

avanti,

anche col batticuore...

 

 

 

CON CHE PAROLE

 

Con che parole dirlo, se nemmeno il cuore

nemmeno il sangue sotto la pelle

han parole chiare per dirlo

per spiegarlo a questa mente incerta

smarrita?

Con che gesti dirlo

se anche una stretta di mano, a volte,

scivola via con imbarazzo, a fatica?

Con che ansia, con che gioia,

con che angoscia incontrarti

che non congelino la mia spontaneità

e sciolgano invece la paura

di far capire quanto sono fragile

assetata di cure, di affetti?

Come chiederti scusa

per le libertà che mi sono presa

se mostrarti il mio marcio non devo

non voglio e non posso?

Di che amore amarti

che ti scaldi, ti rassicuri

e non ti faccia paura

o rabbia, o pena ...o disgusto?

Con che parole dirlo,

se parlare ci riesce così male,

se le parole sono pietre sanguinanti?

 

 

 

ADDIO?

 

Addio, allora...

Doloroso comunque,

ora come ieri, come domani.

Addio in silenzio

col ricordo di un ultimo incontrarsi

viziato solo (o forse

irrimediabilmente)

dall'affiorare di altri ricordi

a turbarmi.

Addio a tutti,

sorrisi, calore, lacrime

strette di mano

incontri inattesi.

Addio grondante frammenti di sogni

brani di conversazioni

attimo di convivenza

Io, oggi, vi posseggo tutti.

Io... qui sola...

 

 

 

FEB NINETY-EIGHT

 

Ancora un'altra luna

Luna piena di febbraio

Bellissima

Notte di vento quasi calda.

Ancora un'altra luna

Grondante bellezza e malinconia

Primavera incombente

E ogni luna mi allontana da te

Un po' di più

Ogni anno.

E tra poco ritornerò a Parigi

Risentirò l'eco dei tuoi passi

Il calore della tua mano

Un breve istante

Indecisa se stringere la mia

O...

Tu che mi aspetti sul divano

Che cammini al mio fianco

Che giochi con me

Che mi racconti

Che mi accompagni

Che ti allontani, prigioniero

Immortalato sul muro in una foto sottotono

Che mi sfiori la mano.

Ancora un'altra poesia,

Qualche rimpianto

La voglia di incontrarti.

E' colpa della luna,

Di questa luna piena di febbraio

Così chiara

Così...

Così malinconica l'idea di non uscire

A camminare nella notte chiara

Di vento quasi caldo

Come avrei fatto anni fa

Ma di restare a scriverne con le tende chiuse.

Un'altra luna, ancora,

Una delle tante passate

Una delle tante che verranno.

 

 

 

Cosa dedico a te?

Questo rimbambimento da cotta sedicenne

Che mi lascia senza parole?

Questo "vorrei, non vorrei, ma se vuoi"?

Per sfiorarti (la mia specialità) ti ho sfiorato,

per sorriderti ti ho sorriso.

E allora?

E questa cosa che ho annidata qui dentro?

Come la chiamo? Come ti chi amo?

 

You didn't call

You smiled and then freezed my smile

I dream

And you live

And leave

 

Farewell

Bye bye

See you sun

At least (at last)?

 

Domani forse, insieme

Avremo ancora un sorriso,

Diremo parole strane.

Oggi è silenzio.

 

 

 

Da troppo tempo, Andrea, purtroppo, sei lontano

Peccato, questa volta davvero ti ho perduto

Nel calore silenzioso di un altro saluto

Nello sfiorarmi appena di un'altra mano

Parigi galeotta, pioggia e luce, troppa malinconia

Io sempre più fragile, sempre più voglia di buttarmi via

Sempre meno vergogna a farmi avanti per prima

Quasi troppo banale, come una strofa in rima

Ora c'è un'altra luna, un'altra notte d'incanto

Una di quelle notti da riempire di pianto

Da gridare il tuo nome finché c'è fiato in gola

E ritrovarmi in lacrime, come sempre sola

Aver gridato invano, perché non puoi sentire

Ma la voglia di te è troppo dura a morire

 

Può bastare il calore di un sorriso impaurito

O un qualcosa non detto, forse non ben capito?

 

 

 

E appena il sole scende,

Buio e freddo,

Un gelo inquieto mi stringe.

Appena questo strano

Primaverile sole di novembre

Si abbassa dietro i tetti

È notte,

E mi manchi,

E mi mordo le labbra,

Perché di questo radioso

Pomeriggio di sole

Ho solo visto barlumi tra i vetri,

Chiusa in casa impegnata al lavoro,

Tentativo fallito di rimettere a posto

Cocci e brandelli.

E poi affiori,

Lontano ma presente,

E mi scappa un sorriso.

 

 

 

io lo so

che la notte torna

comunque

 

dopo giorni di sole

o di pioggia

sempre lo stesso è il buio

denso di paure nascoste

di mostri che strisciano invisibili

di angosce difficili da placare

 

io lo so

che ad albe gloriose

succedono impietosi tramonti

 

non è il giorno

ma è la notte che è inevitabile